1- Per seguire il suo filo rosso, che collega, “collegare è più, è più profondo di legare”. Il suo filo rosso è Stanislavskij.
2- perchè “impegnarsi in ciò che del teatro dura implica dilatare i confini dello spettacolo” .
3- per l’analisi di ciò che arriva con Godot, dell’antieroe, del teatro della pura presenza.
4- Per affrontare con lui il bazar di Peter Brook, l’occhio freddo di Beckett, il ponte di Grotowski, il giullare ed il buffone.
5- Per scoprire il significato di “l’uomo comune percorre una traiettoria, l’attore mantiene una traiettoria”, “l’uomo comune sta in piedi, l’attore sta in equilibrio”.
6- Per il teatro di guerra di Anghelopulos “La recita”, “Gente di plastica” di Pippo Delbono.
7- Per la “lettera da Vànvera” di Ferdinando Taviani.
8- Per il “Teatro del Los Andes”, “teatro di rivolta […] la costruzione di un posto in cui resistere”.
9- Per l’appunto dal 1975 al 1999, memorie di teatro.
10- Per la differenza tra fare l’attore ed essere attore.