1 – perché audizioni, provini, ammissioni… “Non finiscono mai”
2 – per avere idee in più “in caso di provini”
3 – perché è un’antologia che comprende brani della tragedia antica, come l’ “Orestea” o “Medea”, brani di Calderon de la Barca, Moliere, Alfieri, Goethe, Schiller, Goldoni, Wilde.
4 – “Ora mio amore, discendi da questo carro, ma non posare a terra il piede: il piede che hai calcato su Troia. Fate svelti, stendete, come vi ho detto, tappeti; preparate un sentiero di porpora, per dove la giustizia lo porti a un insperato riposo. Ina mente insonne lo guida com’è fatale, per la strada segnata dagli dei”. (“Agamennone” Eschilo)
5 – “Tremo di paura, ho i brividi. Grande disgrazia si avvicina. E’ spaventoso come cresca, la sua ira, e bruci di se stessa, e rinnovi la sua antica forza. L’ho già veduta, io, fuori di sé, che malediva gli dei, tirava giù il cielo. Più grande, mostruoso, è ciò che Medea prepara adesso” (“Medea” Seneca).
6 – perché prima del testo proposto c’è una breve introduzione per contestualizzare la parte.
7 – per l’indice bibliografico comprendente tutte le edizioni dalle quali sono tratti i brani.
8 – “Via questo vestito, è uno schifo, via! Il mio cavaliere non deve assolutamente prendermi in abiti da città. Strappa via, accidenti! (Canta) Così mentr’ella dorme io mi struggo, mi struggo per lei… Non posso sopportarlo, ti dico: io devo diventare una dama. Tu porta pure la cuffia con i lacci che si usa a Londra, la gonna di lana rossa con due bande, il vestito di grograin con la mantellina di taffetà operato e di pizzo di velluto. Io devo essere una dama e lo sarò.” (“Eastward Ho!” George Chapman, Ben Johnson, John Marston)
9 – “Io voglio delle malattie d’importanza, delle buone febbri continue con trasporti al cervello, delle buone scarlattine, delle buone pesti bubboniche, delle buone idropsie bene avanzate, delle buone pleuriti con polmoniti: è lì che mi compiaccio, è lì che trionfo!” (“Il malato immaginario” Moliere)
10 – “E’ proprio vero che un re è schiavo del popolo! Che servirti umiliante… Come sono stanca di servire questo feticcio che disprezzo dal profondo del cuore! Quando sarò libera sul mio trono? Devo rispettare l’opinione pubblica, cercar di accattivarmi le lodi della folla, devo accontentare una plebaglia che ha simpatia solo per i ciarlatani. Oh, non è ancora re chi deve piacere al mondo! E’ re solo chi per le sue azioni non ha bisogno di chiedere il plauso di nessuno. (“Maria Stuarda” Schiller)